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Il visto di ingresso: cosa c'è da sapere

Il visto consolare è un permesso mediante il quale il console di uno Stato riconosce validità ad un passaporto straniero consentendo al titolare di entrare nel proprio territorio e di uscirne. 
Per partecipare ai  nostri progetti di Volontariato  è necessario munirsi del visto solo se il Paese di destinazione lo richiede

Il tipo di visto che è possibile ottenere per partecipare ai campi di volontariato è il visto turistico, che ha una durata variabile a seconda del Paese in questione, generalmente compresa tra le quattro settimane  e i tre mesi

Oikos fornirà a tutti i volontari  in collaborazione con le associazioni partner e le organizzazioni di accoglienza la documentazione  necessaria per espletare la  pratica prevista  per favorire il rilascio del visto  in tempi brevi. 

Gli uffici delle Ambasciate che hanno sede a Roma rilasciano il visto d’ingresso al massimo entro 48 ore (anche se nei loro spazi web dichiarano che sono necessari più di quindici giorni).   

Procedure specifiche

Una procedura specifica e personalizzata è richiesta per ottenere il visto d’ingresso in Russia e nelle Nazioni del ex blocco sovietico.  

In molte nazioni del continente africano il visto d’ingresso  si rilascia,  pur con diverse procedure, anche presso l’aeroporto di destinazione. Si consiglia, tuttavia, di partire dall’Italia con i visti d’ingresso necessari già apposti all’interno del proprio passaporto.  

Per l’ingresso in Nepal il visto si rilascia direttamente a Katmandu.

Per l’ingresso in India, ai sensi di nuovi (e recenti) regolamenti del governo indiano, è sufficiente il visto turistico, solo se si partecipa a un campo di volontariato (cioè a un progetto breve e di gruppo).

Se il volontario intende partecipare a un progetto di medio lungo termine, il visto turistico non è più sufficiente. Dovrà perciò richiedere il visto “India Employement Visa” con la dicitura “To Work with NGO” (segue la denominazione della organizzazione) “. Nessuna altra tipologia di  visto può essere accettata .
Al fine di richiedere tale visto, occorre presentare agli uffici di Roma o Milano un accordo preliminare con una associazione Indiana. Tutte le associazioni di accoglienza dei nostri progetti in India potranno mettere a disposizione dei volontari la documentazione necessaria.  Se la durata del soggiorno in India supera i 180 giorni, i volontari sono tenuti anche a  registrarsi entro 14 giorni dal loro arrivo  mediante il F.R.R.O. (Foreigners Regional Registration Office), che rilascerà uno speciale “permesso di soggiorno”. E’ importante custodire e conservare tale documento, che dovrà essere riconsegnato  al momento della partenza dall’India. 

Ulteriori informazioni si possono trovare nelle seguenti pagine Web:

http://indianfrro.gov.in/frro

http://goindia.about.com/od/visas/tp/Guide-To-Indian-Visa-Types.htm

http://www.immihelp.com/nri/indiavisa/categories.html 

http://www.immihelp.com/nri/indiavisa/employment-visa-india.html

Dal dicembre del 2014 il governo del Kenya ha stabilito una nuova legislazione sull’immigrazione. Con tale atto si stabilisce che tutti gli stranieri, che soggiornano per impegni di  limitato periodo,  devono essere forniti di un permesso concesso dal Ministero dell’Immigrazione. 

Si tratta di un permesso di soggiorno, che è comunque  indipendente dal visto, la cui richiesta viene avviata dall’organizzazione di accoglienza con una comunicazione all’ente di riferimento (ad esempio ill Dipartimento dell’infanzia per gli orfanotrofi ) .  
Al volontario, dopo l’ingresso nella nazione, ultimata la prevista procedura,  verrà rilasciato un permesso di soggiorno per tutto il periodo di permanenza in Kenya .